Olimpiadi Milano-Cortina 2026: stop al progetto di Cortina D’Ampezzo per la pista da bob

Il governo italiano ha deciso di bloccare il progetto, la notizia annunciata dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò, in occasione della riunione del Comitato olimpico internazionale (Cio) in corso a Mumbai in India.

Il commento di Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto, in merito alla vicenda:

«Le dichiarazioni di Malagò rilasciate oggi in occasione della 141esima Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) che si sta svolgendo a Mumbai in India, pesano come pietre. Veniamo infatti a sapere, a cose fatte, che il Governo ha ufficialmente annunciato la volontà di rinunciare alla realizzazione della pista di bob, slittino, skeleton e para-bob a Cortina (lo Sliding Center inizialmente previsto dal Masterplan) per spostare le gare in una sede già esistente e funzionante fuori dall’Italia. Questa è una sconfitta per tutto il sistema Paese. Non ci meritiamo di essere visti come quelli che “non sono in grado di raggiungere l’obiettivo” nel contesto internazionale. Non se lo merita il Veneto e non se lo merita l’Italia. Sono dispiaciuto che nemmeno “l’operoso” Nordest abbia compreso come la sfida su questo progetto andava oltre la semplice sfida sportiva. Non è un problema solo di Giochi Olimpici ma di credibilità del nostro sistema imprenditoriale, industriale e valoriale. Vincerla sarebbe stata la più bella medaglia olimpica e il Veneto poteva farcela, come sottolineato a più riprese anche dal Presidente Luca Zaia».

«Alcuni potrebbero chiedersi cosa c’entri Confindustria in questo contesto, perché prenda posizione: credo che abbia tutte le ragioni di esprimere la propria opinione quando si parla di una occasione, quale un evento internazionale, che muove circa 1,5 miliardi euro di pil per il Paese; c’entra perché le infrastrutture e le opere di viabilità delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 andranno a supporto delle attività produttive e produrranno vantaggi alla collettività e all’economia veneta anche ben dopo gli eventi correlati alle gare; c’entra perché il tema della reputazione del sistema paese nei contesti internazionali ci sta particolarmente a cuore».