RAPPORTO PMI 2023: I DATI DEL VENETO

Il commento di Davide Piol, Presidente Comitato Piccola Industria di Confindustria Veneto, al Report Regionale PMI 2023 realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con UniCredit.

È stato presentato il Rapporto Regionale PMI 2023, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con UniCredit, che approfondisce lo stato di salute delle piccole e medie imprese italiane da una prospettiva territoriale. Il rapporto analizza i conti economici delle circa 160mila PMI italiane, basandosi sui dati di consuntivo del bilancio 2021 e offrendo stime per il 2022, attraverso i modelli predittivi economico-finanziari di Cerved.

A livello generale, nonostante gli shock economici che si sono susseguiti, sul fronte dei conti economici si stima una sostanziale tenuta di fatturato (+2,4%), valore aggiunto (+1,4%) e MOL (+2,9%), che recuperano i livelli del 2019 (rispettivamente +9,1%, +8,7% e +14,9%). Questi indicatori sono però accompagnati da evidenze meno incoraggianti, che suggeriscono una possibile inversione di tendenza nel prossimo biennio. I segnali di rallentamento sono più significativi nelle zone del Centro-Sud e lasciano ipotizzare un incremento del divario strutturale tra sistema produttivo settentrionale e meridionale.

«Questo è senza dubbio un momento complicato per le PMI italiane» commenta Davide Piol, Presidente Comitato Piccola Industria di Confindustria Veneto. «Il persistere dell’inflazione sta spingendo la BCE a un continuo rialzo dei tassi, che si ripercuote sul costo dei finanziamenti alle imprese e, indirettamente, sul credito richiesto e su quello concesso, così come sugli investimenti. L’andamento dei tassi d’interesse, con un costo del denaro che è divenuto repentinamente molto più caro, arrivando anche oltre il 4%, sta spiazzando la domanda delle imprese e ne è oggi la principale fonte di preoccupazione. L’aumento dei tassi rende infatti più tesa la loro situazione finanziaria, in un momento in cui escono già fortemente indebitate dalla crisi pandemica e da quelle generate dal caro energia e dal conflitto russo-ucraino. A fronte di queste difficoltà, aumentano anche le sfide per il futuro. La duplice transizione, ormai ineludibile, richiede ingenti investimenti a tutti i livelli della filiera, così come competenze adeguate agli obiettivi. Tanto il mercato quanto regole sempre più stringenti impongono anche alle PMI un cambio nei propri processi, che a loro volta richiede più managerializzazione, più formazione e più investimenti.

Per raggiungere questi obiettivi, il PNRR è un’opportunità storica. Una prima occasione è rappresentata da REPowerEu: la priorità dovrebbe essere focalizzata su interventi da attuare con strumenti automatici, che possano, da un lato, sostenere le imprese ad affrontare i costi della trasformazione green e, dall’altro lato, favorire le condizioni di contesto a supporto di questo processo, tra cui gli investimenti in innovazione e digitale (credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo e piano Industria 5.0) e sulle competenze necessarie».

Qui il comunicato stampa completo con maggiori informazioni.